L’origine dei Tarocchi è a tutt’oggi oggetto di diverse teorie.
C’è chi sostiene siano il disperso Libro di Toth. Dio Egizio della sapienza occulta identificato poi in Ermete Trismegisto altri ipotizzano che furono inventate in Italia alla fine del XIV secolo.
Ma, in ogni caso anche se, l’origine, non n’è stata definitivamente accertata e si perda nella notte dei tempi si sa che il loro uso a scopo divinatorio non è quello originario.
Bensì Il modo più antico di consultarli è quello filosofico ed introspettivo poiché grazie al simbolismo delle loro immagini ci permettono di accede al nostro inconscio ed all’inconscio collettivo mostrandoci soluzioni e/o direzioni di vita che consciamente e con il ragionamento razionale non riusciremo a vedere.
Da sempre gli Arcani sia Maggiori sia i Minori attraggono l’essere umano come, nella notte, la luce attrae le falene invogliandolo a “consultarli”, a cercare in loro sostegno e aiuto per comprendere e agire nelle situazioni di confusione e incertezza che spesso la vita dona.
Poiché lo scopo della loro creazione è aiutare l’essere umano ad evolversi connettendosi con la parte più profonda di se stesso compiendo azioni pienamente in linea con cuore e mente.
La lettura evolutiva dei tarocchi trova nell’ambito della crescita personale il su significato originale.
Ed è grazie a Jung che legittimando Tarocchi come strumento proiettivo, adatto ad entrare in contatto con il proprio Sé per mezzo della potenza simbolica delle ricche immagini rappresentate permettono di “vedere”, nel profondo di se stessi e di accedere alla nostra saggezza interiore che rimane quasi sempre nascosta alla parte conscia. Che la Tarologia evolutiva sta divulgandosi e viene sempre più apprezzata ed utilizzata nei percorsi di crescita personale.