Definizione, origine e ambiti applicativi
Etimologicamente la parola Counseling deriva dal verbo latino “consulo-ere” che significa “sollevare insieme” In queste due parole è racchiusa l’essenza primaria del processo di Counseling che vede coinvolti Il Counselor e la/e persona/e in stato di momentaneo disagio emotivo.
Il percorso di Counseling che si basa principalmente sull’ascolto empatico, sul dialogo propositivo uniti a specifiche tecniche appartenenti all’ indirizzo di specializzazione intrapreso dal Counselor, aiuta e sostiene l’individuo a definire i propri obiettivi, a prendere decisioni e risolvere la situazione di disagio che sta vivendo. Il fine di questo percorso è quello di portare l’individuo ad avere una visione di se pi consapevole e reale sia in ambito sociale che personal. Sviluppando l’autoconoscenza e la fiducia in se stessi e nelle proprie potenzialità arrivando a realizzare uno stile di vita coerente con il proprio sentire interiore
La Storia
Le notizie relative ai primi percorsi di counseling risalgono agli inizi del Novecento, in America, ad opera di Frank Parsons che iniziò ad aiutare i ragazzi di Boston con gravi problemi economici, sociali e psicologici.
In seguito vennero utilizzati in ambito militare per il reinserimento dei soldati: nella società •
Nel 1930 Carl Rogers pubblicò il libro ” Counseling e Psichoterapy” che fece crescere l’interesse per le tecniche del counseling che privilegiano e guardano all’individuo nella sua totalità e non si limitano ad un solo o a pochi aspetti della sua personalità . Pone il “ terapeuta” e il paziente allo stesso livello… definendoli Counselor e cliente dando a quest’ultimo la responsabilità della risoluzione della sua situazione disagiata.
Poiché solo se l’individuo sofferente decide di farsi aiutare e sostenere può essere realmente supportato. La funzione del Counselor è quella di aiutare, sostenere e supportare con le sue specifiche competenze professionali l’individuo consapevole del suo disagio che liberamente sceglie di superarlo.
Applicazioni
E’ quindi una attività non terapeutica, principalmente relazionale e basata sull’ascolto attivo ed empatico.
Può essere applicato in ambito individuale, di gruppo o all’interno di comunità, quali ospedali, scuole, università, aziende, per migliorare la comunicazione interpersonale e favorire il superamento di conflitti o incomprensioni.
Nella maggior parte dei casi si tratta di problemi o domande che assillano gran parte delle persone fra cui:
Problemi esistenziali ( il senso della vita, la morte, la malattia );
Crisi di valori ( l’amore, la famiglia, la felicità, le motivazioni, gli obiettivi );
Difficoltà decisionali ( lavoro, studi, affettività, cambiamenti, matrimonio );
Esigenze di crescita personale, relazionale, spirituale;
Relazione con se stessi e con gli altri, nella coppia, nel lavoro, nella famiglia, nel sociale.